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Inquinamento da plastica: è emergenza globale

La plastica sta soffocando il pianeta.

Il WWF (World Wide Fund for Nature), la più grande organizzazione mondiale per la conservazione di natura, habitat e specie in pericolo, ha riportato i seguenti dati:

Il Mar Mediterraneo è oggi tra i mari più inquinati al mondo a causa della plastica, che rappresenta il 95% dei rifiuti e proviene principalmente da Turchia e Spagna, seguite da Italia, Egitto e Francia. Si stima che circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrino globalmente negli oceani ogni anno creando una minaccia crescente e, se non saranno presi provvedimenti, entro il 2050 nei mari ci sarà, in peso, più plastica che pesce.

La plastica è un materiale organico artificiale, prodotto utilizzando principalmente materie fossili come petrolio e gas. La sua indistruttibilità, caratteristica che ne ha favorito l’ampio uso, è però anche causa della sua pericolosità: la maggior parte delle plastiche non si biodegrada e permane nell’ambiente per centinaia di anni, soffocando gli oceani e provocando la morte di migliaia di specie marine che ingeriscono plastica intenzionalmente, accidentalmente o in maniera indiretta, nutrendosi di prede che a loro volta avevano mangiato plastica.

L’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo dopo la Cina e riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130 mila tonnellate di microplastiche; tuttavia sta compiendo sforzi notevoli per passare a un’economia circolare in cui i materiali vengano riutilizzati, limitando così l’immissione di rifiuti nell’ambiente e promuovendo non solo più informazioni sulla riciclabilità ma anche vere iniziative politiche per favorire la riduzione e riuso.

La Commissione Europea ha messo a punto una Strategia sulla plastica e vuole ridurre entro il 2020 la produzione di oggetti di plastica monouso, in particolare quelli più comuni che si trovano sulle spiagge e nelle reti dei pescatori: cannucce, cotton fioc, posate e stoviglie di plastica, bastoncini per mescolare le bevande e sorreggere i palloncini, le plastiche oxo-degradabili, contenitori per cibo e tazze in polistirene espanso. I nuovi obiettivi anti-inquinamento prevedono, entro il 2030, l’uso limitato o riutilizzo di tutti gli imballaggi di plastica.

La situazione in Italia

Ogni anno gli italiani utilizzano solo di imballaggi circa 2,1 milioni di tonnellate di plastica, i secondi maggiori consumatori dopo i tedeschi, di cui solo il 41% viene poi riciclato. 32 milioni di bottiglie di acqua minerale vengono utilizzate ogni giorno in Italia che, con i suoi 178 litri a persona l’anno, è il maggiore consumatore di acqua in bottiglia in Europa e tra i primi al mondo.

Nonostante nel nostro Paese il tasso di riciclo degli imballaggi sia cresciuto negli ultimi anni, non è riuscito a bilanciare l’aumento del consumo di plastica monouso, infatti vengono consumati 2,1 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica ogni anno ma solo il 22% viene riciclato, vanificando gli sforzi e gli investimenti per migliorare e rendere più efficiente il sistema del riciclo.

Nel rapporto “Plastica: il riciclo non basta. Produzione, immissione al consumo e riciclo della plastica in Italia” Greenpeace rende noto che:

Riciclare è un gesto importante ma che da solo non basterà a salvare i mari del Pianeta dalla plastica. Le grandi aziende che continuano a fare profitti con la plastica usa e getta sanno benissimo che è impossibile riciclarla tutta ma continuano a produrne sempre di più. È necessario che i grandi marchi si assumano le proprie responsabilità partendo proprio dalla riduzione dei quantitativi di plastica monouso immessi sul mercato.

Sono numerose le città, aziende e università italiane che nell’ultimo periodo hanno finalmente deciso di abbracciare la battaglia contro il consumo e l’inquinamento, bandendo le bottiglie di plastica usa e getta e promuovendo borracce in alluminio per puntare sulla sostenibilità.

Contribuisci anche tu a ridurre l'inquinamento da plastica.

La richiesta di borracce in alluminio è sempre più forte da parte di comuni, aziende ed università che scelgono di adottare uno stile eco-sostenibile e non inquinante. La borraccia non è soltanto un articolo adatto per lo sport o il tempo libero, ma sta pian piano sostituendo le bottigliette usa e getta nelle borse e sulle scrivanie di privati e professionisti, contrastando così l’inquinamento ambientale e la dispersione di materiali plastici. È realizzata in alluminio certificato, con capacità 500 ml e completa di moschettone con clip; il materiale, testato e garantito ad uso alimentare, rende la borraccia leggera, pratica ma allo stesso tempo sicura e robusta. È disponibile in diversi colori e può essere personalizzata con il logo della vostra azienda su tutta la superficie. Contattaci per ricevere maggiori informazioni.

Fonti:

WWF | “Mediterraneo in trappola” – WWF Report 2018

Greenpeace

La Stampa

Focus

TuttoAmbiente

Foto: WWF