GRAArt è un progetto di riqualifica delle periferie romane. Esso consiste nella realizzazione di murales in corrispondenza di sottopassi e rampe del Grande Raccordo Anulare. Il progetto vede come protagonisti dieci Urban Artist internazionali, che stanno realizzando opere di street art ispirate a storie e leggende della città di Roma, compresi gli aneddoti meno celebri.
Unire centro e periferia
Il progetto GRAArt è stato ideato da David Diavù Vecchiato, fondatore del MURo (Museo di Urban Art di Roma). È inoltre promosso da ANAS e viene patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
L’obiettivo dichiarato dagli artisti è quello di trasformare il Gra, arteria principale della Capitale, in un vero e proprio museo a cielo aperto.
“GRAArt sottolinea la ricchezza culturale ed artistica della Città Eterna e valorizza le storie di cui si è resa protagonista nei secoli, con l’intento di ricucire uno strappo culturale che c’è tra centro storico monumentale e periferie della Capitale.”
Il Gra viene quindi reinventato come un’opera d’arte collettiva che vuole rappresentare l’identità culturale del territorio.
GRAArt in Progress
Il progetto GRAArt è ancora in via di realizzazione. Sette opere sono state già ultimate, mentre le ultime tre vedranno presto la luce. Nel complesso, le zone interessate sono:
Ottavia (Via Casorezzo), Trionfale (via Casal del Marmo), Boccea (via di Boccea), Aurelia (via Aurelia), Torrino Mezzocammino (via Luigi Guglielmi), Gregna di Sant’Andrea (via Lucio Mariani), Romanina (via Pietro Rosano), Tor Vergata (via della Sorbona), Prenestina (via Collatina), e La Rustica (via Damone).
Un museo a cielo aperto
Ogni opera di street art è associata a un QR code, che permette ai visitatori dotati di smartphone di accedere direttamente al sito web dell’iniziativa e di approfondire la conoscenza degli artisti e delle storie da questi raccontate.
Immagine di copertina: “La Vita e la Morte” di Camilla Falsini